25.11.2020 – 10.58 – “Sono attualmente tre”, scrive il sindacato Unsic (organizzazione datoriale con oltre tremila uffici in tutta Italia tra Caf, Patronati e Caa) nella sua nota alla stampa, “e potrebbero essere quattro a gennaio 2021 i ‘Decreti Ristori’, pacchetti di provvedimenti che interessano milioni di imprese e lavoratori colpiti dall’emergenza Covid”. Ai tre decreti, però (il 137 del 28 ottobre, il 149 del 9 novembre e il 154 del 23 novembre) gli esperti dell’Unsic fanno le pulci.
“Innanzitutto”, scrive il sindacato, “una sintesi dei tre provvedimenti. Il primo prevede bonus una tantum da mille euro per i lavoratori autonomi e intermittenti dello spettacolo e indennità da 800 euro per i lavoratori del settore sportivo; due nuove mensilità di Reddito di emergenza; proroghe di 6 settimane per Cigo, Cigd e Ao alle imprese colpite da limitazioni di attività e che abbiano esaurito le settimane di cassa integrazione, proroga di cassa integrazione e indennità speciali per il turismo, cassa integrazione gratuita alla riduzione del fatturato del 20 per cento, aliquota contributiva differenziata per imprese con calo del fatturato inferiore al 20 per cento; esonero contributivo al 50% per imprese con riduzione del fatturato inferiore al 20 per cento e totale per imprese con perdita di fatturato pari o superiore al 20 per cento (la decontribuzione è per un quadrimestre entro il 31 maggio 2021). Infine contributi a fondo perduto e fondi di sostegno ad imprese colpite dalle restrizioni, erogati in automatico a chi avesse fatto domanda per aiuti precedenti, o su nuova domanda. Tra le altre categorie sostenute: agenzie di viaggio, fiere e congressi, editoria, alberghi e terme. Altre misure: credito d’imposta sugli affetti, cancellazione seconda rata Imu, semplificazione procedure di deposito atti, collegamento da remoto alle udienze. Il secondo decreto prevede bonus per le spese di baby sitter; indennizzo per congedi straordinari in casi di impossibilità di smart working; ampliamento dei contributi a fondo perduto e delle decontribuzioni per settori non previsti dal decreto precedente (tipo agricoltura, pesca, terzo settore). Tra le misure fiscali, rinvio del secondo acconto Ires e Irap, sospensione versamenti Iva, secondo una grande varietà di casi. Il terzo aumenta le disponibilità finanziarie dei diversi fondi, integrando anche i negozi di calzature. Il quarto, secondo le prime indiscrezioni, potrebbe estendere gli indennizzi già previsti a favore delle attività colpite a tutte le aziende e le partite Iva che hanno subito perdite di fatturato consistenti”. “Pur valutando positivamente gli interventi”, conclude Unsic, “rileviamo tra i beneficiari l’inspiegabile ‘dimenticanza’ delle seguenti categorie: agenti di commercio (inquadramento Enasarco), ignorati forse per un equivoco con i venditori a domicilio, invece coperti; partite Iva iscritte alla gestione separata e generiche, quasi sempre non coperte; fioristi; alcuni settori dell’agricoltura; collaboratori domestici”.
[c.s.]